Dimenticate Formentera: la prima comunità hippy è nata in Svizzera
Siamo abituati a pensare ai fiori, alle lunghe gonne, alla totale libertà di pensiero e di movimento. Quella tipica di un’isola. Quella che ha reso celebre Formentera in tutto il mondo.
Eppure lo stile hippy che da anni pervade la più piccola delle Baleari, influenzando moda e arredamento, in realtà nasce in Svizzera.
Sì, avete capito bene: nella piccola nazione elvetica. Lì dove le Alpi regnano sovrane, dove laghi e colline verdi disegnano paesaggi da cartolina, e dove il rigore e la puntualità sono i capisaldi dei suoi abitanti.
E pensate: molto prima degli anni ’60, quelli in cui i figli dei fiori presero d’assalto Formentera per creare una comunità ancora oggi tra le più numerose al mondo e condizionare lo stile di vita degli isolani, che da allora divenne molto più aperto verso l’esterno e più rilassato.Difficile, insomma, immaginare che anche nella precisissima Svizzera gli hippies abbiano potuto fondare una loro comunità.
Tutto inizia nel 1906 ad Ascona, nel Canton Ticino. Qui prende vita il mito del “Monte Verità”, luogo in cui intellettuali, politici, nudisti e amanti della natura amavano immergersi, lavorare coltivando la terra e passeggiare.
Quasi tutti immigrati del nord Europa che, in alternativa allo stile di vita capitalista e all’industrializzazione, cercavano una via di fuga. Persone che rifiutavano i dettami di una società borghese, in cui non si riconoscevano.
Per far questo fondano una colonia definita “vegetabiliana” basata su una serie di principi: anarchia, psicologia, politica, teosofia, mitologia, utopia sociale, riforma dell’anima, danza, musica, letteratura e arte. Ciò che la comunità proponeva ai suoi abitanti era un modo di vivere alternativo, basato sulla libertà di pensiero e azione.
E se oggi, nel nuovo millennio, chi si trasferisce in terra elvetica lo fa soprattutto per lavoro, per cercare casa in affitto a Lugano e una vita migliore, agli inizi del Novecento il sogno di una vita libera era il motivo dominante.
L’idea nasce in seguito alla visita dei fondatori nella comunità vegetariana e naturista di Veldes, che all’epoca si trovava in Austria. Il gruppo, formato da altri giovani per lo più provenienti da famiglie benestanti, viene a conoscenza che vicino Locarno esiste una comunità di persone vegetariane con i capelli lunghi, ispirate da tempo a filosofie della Lebensreform, ovvero riforma della vita.
Insieme decidono che la zona del Monte Verità sarebbe stata la location perfetta per il loro movimento.
La colonia praticava uno stile di vita basato sulla semplicità, sul nudismo, sull’emancipazione femminile, sul libero amore e pratiche igienistiche della vita all’aria aperta, detti «bagni di aria e di sole». Una società profondamente vegana. I suoi componenti, infatti, rifiutavano qualsiasi cosa di origine animale: niente uova, niente carne, niente formaggio e niente latte.
In poco tempo la comunità inizia ad ospitare intellettuali e curiosi: lo scrittore Herman Hesse e poi artisti come Alexej Jawlensy, Paul Klee e anche psicanalisti come Otto Gross e Karl Jung.
Un mondo davvero unico che, nel 1926, viene acquistato da un banchiere tedesco, Eduard von der Heydt per costruire un albergo. Alla sua morte, il Monte Verità diventa proprietà del Canton Ticino e nel 2017, dopo un completo e fedele restauro, si trasforma in un museo dove oggi è possibile ammirare le capanne di legno attentamente restaurate e la doccia all’aperto che risale ai tempi della fondazione.
Un luogo libero e anarchico, molto lontano dall’idea che abbiamo della Svizzera, molto tempo prima del ’68 e degli anni della beat generation.
Se siete curiosi di scoprire come vivevano i primi hippies, allora non potete non visitarlo.